Obiettivo del presente documento è illustrare i risultati ottenuti a conclusione della campagna sperimentale sull’edificio di Punta Perotti a Bari effettuata, in prima istanza, per verificare le attuali formule empiriche per la costruzione delle curve di correlazione tra prove non distruttive e prove distruttive. Il manufatto, costruito in calcestruzzo armato e sottoposto da più di dieci anni a fattori ambientali particolarmente severi (la prossimità del mare, l’assenza di qualsivoglia tipo di protezione o rivestimento, l’assenza di muri di tompagno) si presentava idoneo, poiché destinato ad immediata demolizione, all’esecuzione di prove non distruttive da mettere in correlazione con un numero consistente di prove distruttive (carotaggi). L’edificio analizzato era costituito da 14 piani fuori terra ed un piano interrato, con impalcato tipo di circa 1560 mq. Circa 180 carote (10 cm di diametro) e 270 microcatore (diametro di circa 3 cm) sono state prelevate dai pilastri della struttura a sei differenti piani dopo i controlli non distruttivi (prove ultrasonore e sclerometriche) effettuati sugli stessi pilastri. Le norme Europee (EN 13791) e le linee guida Americane (ACI 228) sono state seguite sia per effettuare le misure che per l’analisi dei dati. Il fine ultimo di questo lavoro è stato quello di individuare o perlomeno di tracciare la strada di una metodologia di indagine, in grado nel tempo, ed attraverso l’applicazione ad un numero di casi sempre più vasto, di produrre protocolli di indagine applicabili alle strutture in calcestruzzo armato. Per raggiungere questo obiettivo è stata effettuata un’analisi statistica esaustiva dei dati utilizzati per la costruzione delle curve di correlazione ad hoc tra le misure di velocità ultrasonora e resistenza a compressione.
PROVE NON DISTRUTTIVE E PROVE DISTRUTTIVE SU CALCESTRUZZO Campagna prove di Punta Perotti (BA) e correlazione delle misure
VINCENZA LUPRANO;VALERIO PFISTER;ANTONELLA TUNDO;GABRIELE CINIGLIO;ANGELO TATÌ
2009-01-01
Abstract
Obiettivo del presente documento è illustrare i risultati ottenuti a conclusione della campagna sperimentale sull’edificio di Punta Perotti a Bari effettuata, in prima istanza, per verificare le attuali formule empiriche per la costruzione delle curve di correlazione tra prove non distruttive e prove distruttive. Il manufatto, costruito in calcestruzzo armato e sottoposto da più di dieci anni a fattori ambientali particolarmente severi (la prossimità del mare, l’assenza di qualsivoglia tipo di protezione o rivestimento, l’assenza di muri di tompagno) si presentava idoneo, poiché destinato ad immediata demolizione, all’esecuzione di prove non distruttive da mettere in correlazione con un numero consistente di prove distruttive (carotaggi). L’edificio analizzato era costituito da 14 piani fuori terra ed un piano interrato, con impalcato tipo di circa 1560 mq. Circa 180 carote (10 cm di diametro) e 270 microcatore (diametro di circa 3 cm) sono state prelevate dai pilastri della struttura a sei differenti piani dopo i controlli non distruttivi (prove ultrasonore e sclerometriche) effettuati sugli stessi pilastri. Le norme Europee (EN 13791) e le linee guida Americane (ACI 228) sono state seguite sia per effettuare le misure che per l’analisi dei dati. Il fine ultimo di questo lavoro è stato quello di individuare o perlomeno di tracciare la strada di una metodologia di indagine, in grado nel tempo, ed attraverso l’applicazione ad un numero di casi sempre più vasto, di produrre protocolli di indagine applicabili alle strutture in calcestruzzo armato. Per raggiungere questo obiettivo è stata effettuata un’analisi statistica esaustiva dei dati utilizzati per la costruzione delle curve di correlazione ad hoc tra le misure di velocità ultrasonora e resistenza a compressione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.