Le indagini svolte nell’area costiera dell’antica colonia romana di Sinuessa (Campania settentrionale) hanno permesso di individuare numerosi manufatti cubici (pilae), strutture marittime d’epoca romana in conglomerato cementizio, sommersi ad 8 m di profondità ed a circa 650 m dalla costa. Spiagge fossili e morfologie accessorie, modellate nel banco tufaceo che accoglie le pilae, alla stessa profondità suggeriscono che la zona in età romana era emersa e frequentata dall’uomo. Un canale sommerso vicino alle pilae, con fisiografia sinuosa che avrebbe favorito la scelta del sito per l’approdo perché ridossato dalle mareggiate, consentiva probabilmente il transito e la manovra di navi romane. La scoperta sui fondali di una grande marra di piombo di un’ancora, di centinaia di anfore e di una depressione circolare da ascrivere all’estrazione di una macina, confermerebbe l’ipotesi. La profondità di sommersione dell’area ha consentito anche di calcolare importanti tassi dei moti verticali del suolo negli ultimi 1.700 anni. Le indagini multidisciplinari svolte hanno consentito di definire le strategie d’intervento e di gestione integrata di quest’area.
Sinuessa, un approdo sommerso di epoca romana. Archeologia, geomorfologia costiera, strategie sostenibili di valorizzazione
Trocciola, Alfredo;
2017-02-01
Abstract
Le indagini svolte nell’area costiera dell’antica colonia romana di Sinuessa (Campania settentrionale) hanno permesso di individuare numerosi manufatti cubici (pilae), strutture marittime d’epoca romana in conglomerato cementizio, sommersi ad 8 m di profondità ed a circa 650 m dalla costa. Spiagge fossili e morfologie accessorie, modellate nel banco tufaceo che accoglie le pilae, alla stessa profondità suggeriscono che la zona in età romana era emersa e frequentata dall’uomo. Un canale sommerso vicino alle pilae, con fisiografia sinuosa che avrebbe favorito la scelta del sito per l’approdo perché ridossato dalle mareggiate, consentiva probabilmente il transito e la manovra di navi romane. La scoperta sui fondali di una grande marra di piombo di un’ancora, di centinaia di anfore e di una depressione circolare da ascrivere all’estrazione di una macina, confermerebbe l’ipotesi. La profondità di sommersione dell’area ha consentito anche di calcolare importanti tassi dei moti verticali del suolo negli ultimi 1.700 anni. Le indagini multidisciplinari svolte hanno consentito di definire le strategie d’intervento e di gestione integrata di quest’area.File | Dimensione | Formato | |
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