Ai fini di una ricerca sul recupero degli attinidi dal combustibile nucleare irraggiato è stato allestito un impianto pilota di elettroraffinazione in sali fusi, denominato PYREL Il, per lo studio della separazione dell'uranio dagli attinidi minori. Prove 'a freddo' condotte utilizzando metalli di transizione (ferro e nichel) e metalli delle terre rare (Iantanio) hanno permesso di stabilire attraverso quali processi avviene l'elettrodeposizione ad un catodo solido immerso in un sale eutettico costituito da LiCI-KCI. Viene data inizialmente un'accurata descrizione dell'impianto, con dettagli sui suoi componenti e indicazione della funzione da essi svolta, mentre, per ciascuna esperienza, vengono dettagliate le condizioni sperimentali (densità di corrente, dimensioni del catodo, velocità di agitazione, etc.) e sono tabellati i risultati ottenuti. Per l'elemento di maggior interesse - l'uranio - si prevede un comportamento intermedio tra I metalli di transizione e le terre rare, che permette di definire tale elemento come 'elettrotrasportabile' al catodo, quindi purificabile dal plutonio e dagli attinidi minori. Contemporaneamente alle campagne sperimentali sull'impianto Pyrel Il, è stato progettato, e conseguentemente dato l'avvio alla realizzazione dell'impianto Pyrel III, analogo al precedente ma con modifiche migliorative, destinato a future esperienze di elettroraffinazione di ossidi metallici.
Prove sperimentali per la valutazione di un processo di pirometallurgia in Sali fusi
2011-09-13
Abstract
Ai fini di una ricerca sul recupero degli attinidi dal combustibile nucleare irraggiato è stato allestito un impianto pilota di elettroraffinazione in sali fusi, denominato PYREL Il, per lo studio della separazione dell'uranio dagli attinidi minori. Prove 'a freddo' condotte utilizzando metalli di transizione (ferro e nichel) e metalli delle terre rare (Iantanio) hanno permesso di stabilire attraverso quali processi avviene l'elettrodeposizione ad un catodo solido immerso in un sale eutettico costituito da LiCI-KCI. Viene data inizialmente un'accurata descrizione dell'impianto, con dettagli sui suoi componenti e indicazione della funzione da essi svolta, mentre, per ciascuna esperienza, vengono dettagliate le condizioni sperimentali (densità di corrente, dimensioni del catodo, velocità di agitazione, etc.) e sono tabellati i risultati ottenuti. Per l'elemento di maggior interesse - l'uranio - si prevede un comportamento intermedio tra I metalli di transizione e le terre rare, che permette di definire tale elemento come 'elettrotrasportabile' al catodo, quindi purificabile dal plutonio e dagli attinidi minori. Contemporaneamente alle campagne sperimentali sull'impianto Pyrel Il, è stato progettato, e conseguentemente dato l'avvio alla realizzazione dell'impianto Pyrel III, analogo al precedente ma con modifiche migliorative, destinato a future esperienze di elettroraffinazione di ossidi metallici.File | Dimensione | Formato | |
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