L’Istituto di Radioprotezione ENEA (IRP), che assicura la sorveglianza fisica di radioprotezione all’interno dei centri di ricerca ENEA, nell’ambito delle proprie attività ha istituito un gruppo di lavoro tra gli Esperti Qualificati dell’Agenzia che si occupasse della stesura di una serie di procedure a supporto delle attività istituzionali. All’interno di questo progetto è stato elaborato un documento che illustra la procedura operativa applicata in ambito IRP per la misura indiretta della contaminazione superficiale rimovibile , e , senza impiego di contatori a scintillazione liquida. Lo scopo delle misure di contaminazione superficiale con finalità di sorveglianza fisica è quello di controllare l’esposizione alle radiazioni stimando la concentrazione, il rilascio e la risospensione in aria di materiale radioattivo per valutare il conseguente impatto sui lavoratori e sulla popolazione attraverso esposizione esterna e/o interna. La contaminazione superficiale è generalmente costituita da una componente fissa e una rimovibile. La prima è intimamente integrata con i materiali della superficie mentre la seconda può essere rimossa con semplici operazioni di pulizia e strofinio e può molto facilmente essere rilasciata dal materiale. L’applicabilità e l’affidabilità delle misure dirette o delle valutazioni indirette della contaminazione superficiale dipendono dall’entità di queste due componenti, tanto che talvolta i metodi indiretti che si avvalgono del prelievo di un campione per la successiva misura sono indicati come procedura di elezione nella determinazione della contaminazione superficiale. La procedura sviluppata e qui descritta fornisce le indicazioni necessarie per valutare i livelli di contaminazione superficiale rimovibile tramite campagne di misura condotte con la tecnica conosciuta con il termine “smear test” o di strofinio, consigliando anche le metodiche più accreditate sulla base di diverse condizioni e in presenza di diverse situazioni operative. Nella medesima procedura si propone anche una strategia di controllo che comprende diversi livelli o vincoli derivati in corrispondenza dei quali attuare azioni adeguate ad affrontare le situazioni che possono essere previste in funzione dei risultati del monitoraggio effettuato. In via preliminare sono quindi definiti e discussi livelli derivati di registrazione, indagine e intervento, al di sopra dei quali si opera rispettivamente nei modi seguenti: a) si registra il livello di contaminazione rilevato nello specifico punto, b) si avvia un’indagine per stabilire le motivazioni che hanno portato al superamento dello specifico livello, c) si interviene con una decontaminazione dell’area interessata ed eventualmente con l’interdizione all’accesso in quell’area per un determinato periodo di tempo.
Procedura per la valutazione della contaminazione superficiale con metodiche indirette presso i laboratori dell’ENEA
G. M. Contessa
;S. Sandri;E. M. Borra;G. Iurlaro;C. Poggi;I. Vilardi
2015-01-01
Abstract
L’Istituto di Radioprotezione ENEA (IRP), che assicura la sorveglianza fisica di radioprotezione all’interno dei centri di ricerca ENEA, nell’ambito delle proprie attività ha istituito un gruppo di lavoro tra gli Esperti Qualificati dell’Agenzia che si occupasse della stesura di una serie di procedure a supporto delle attività istituzionali. All’interno di questo progetto è stato elaborato un documento che illustra la procedura operativa applicata in ambito IRP per la misura indiretta della contaminazione superficiale rimovibile , e , senza impiego di contatori a scintillazione liquida. Lo scopo delle misure di contaminazione superficiale con finalità di sorveglianza fisica è quello di controllare l’esposizione alle radiazioni stimando la concentrazione, il rilascio e la risospensione in aria di materiale radioattivo per valutare il conseguente impatto sui lavoratori e sulla popolazione attraverso esposizione esterna e/o interna. La contaminazione superficiale è generalmente costituita da una componente fissa e una rimovibile. La prima è intimamente integrata con i materiali della superficie mentre la seconda può essere rimossa con semplici operazioni di pulizia e strofinio e può molto facilmente essere rilasciata dal materiale. L’applicabilità e l’affidabilità delle misure dirette o delle valutazioni indirette della contaminazione superficiale dipendono dall’entità di queste due componenti, tanto che talvolta i metodi indiretti che si avvalgono del prelievo di un campione per la successiva misura sono indicati come procedura di elezione nella determinazione della contaminazione superficiale. La procedura sviluppata e qui descritta fornisce le indicazioni necessarie per valutare i livelli di contaminazione superficiale rimovibile tramite campagne di misura condotte con la tecnica conosciuta con il termine “smear test” o di strofinio, consigliando anche le metodiche più accreditate sulla base di diverse condizioni e in presenza di diverse situazioni operative. Nella medesima procedura si propone anche una strategia di controllo che comprende diversi livelli o vincoli derivati in corrispondenza dei quali attuare azioni adeguate ad affrontare le situazioni che possono essere previste in funzione dei risultati del monitoraggio effettuato. In via preliminare sono quindi definiti e discussi livelli derivati di registrazione, indagine e intervento, al di sopra dei quali si opera rispettivamente nei modi seguenti: a) si registra il livello di contaminazione rilevato nello specifico punto, b) si avvia un’indagine per stabilire le motivazioni che hanno portato al superamento dello specifico livello, c) si interviene con una decontaminazione dell’area interessata ed eventualmente con l’interdizione all’accesso in quell’area per un determinato periodo di tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.