Al fine di ottenere la migliore rappresentazione possibile delle maree nello stretto di Messina sono stati sviluppati due modelli numerici: uno barotropico (bidimensionale) e il secondo baroclino (tridimensionale). I due modelli sono stati utilizzati in cascata: il primo modello, quello barotropico, è stato forzato lateralmente dai dati di elevazione superficiale estratti da modelli di marea regionali, mentre il secondo, quello tridimensionale, è stato forzato dai dati di corrente di marea estratti dalla simulazione barotropica. Il modello barotropico implementato è il POM, mentre quello baroclino è il MITgcm. Dai dati delle simulazioni è emerso che la circolazione risultante mostra oltre alle strutture con le frequenze tipiche della marea caratterizzate da periodi di 12 e 24 ore, anche una circolazione residuale con periodo di circa 6 ore, evidentemente prodotta da strutture dissipative alle frequenze delle armoniche superiori. L’analisi delle strutture di marea mostra massimi di corrente con valori fino a 2.7 m/s in una zona di mare (lon=15.624, lat=38.234) ad ovest di Punta Pezzo e mostra che i valori più intensi sono dovuti a correnti orientate in direzione NE mentre il massimo in direzione SW è di 2.3 m/s. Il modello mostra inoltre che le correnti più intense sono presenti fino a profondità di circa 40 m. La circolazione residua generata dalla marea può essere particolarmente intensa, il massimo simulato di 2.34 m/s è nelle adiacenze della costa vicino alla località Ganzirri con direzione W-SW nel periodo di massima sigizia. Nella stessa località si osservano altri massimi compresi tra 1.0 e 1.25 m/s sempre nella stessa direzione. L’analisi delle correnti di marea utilizzando EOF (Empirical Ortogonal Functions) mostra che le strutture delle prime due EOF hanno un periodo di 12 ore, e corrispondono sostanzialmente ad una diminuzione di elevazione da nord verso sud con il massimo gradiente in vicinanza di Punta Pezzo. Le strutture rappresentate dalle EOF3 e EOF4 hanno un periodo di 24 ore e mostrano due vortici, uno all’imboccatura nord e il secondo nel centro dello stretto a nord-est di Messina. Le EOF nel caso delle correnti residue mostrano la formazione di vari vortici centrati tra Punta Pezzo e Messina e strutture secondarie vicino a Ganzirri.
Modello di circolazione dello stretto di Messina
Sannino, Gianmaria;Bargagli, Andrea
2012-09-01
Abstract
Al fine di ottenere la migliore rappresentazione possibile delle maree nello stretto di Messina sono stati sviluppati due modelli numerici: uno barotropico (bidimensionale) e il secondo baroclino (tridimensionale). I due modelli sono stati utilizzati in cascata: il primo modello, quello barotropico, è stato forzato lateralmente dai dati di elevazione superficiale estratti da modelli di marea regionali, mentre il secondo, quello tridimensionale, è stato forzato dai dati di corrente di marea estratti dalla simulazione barotropica. Il modello barotropico implementato è il POM, mentre quello baroclino è il MITgcm. Dai dati delle simulazioni è emerso che la circolazione risultante mostra oltre alle strutture con le frequenze tipiche della marea caratterizzate da periodi di 12 e 24 ore, anche una circolazione residuale con periodo di circa 6 ore, evidentemente prodotta da strutture dissipative alle frequenze delle armoniche superiori. L’analisi delle strutture di marea mostra massimi di corrente con valori fino a 2.7 m/s in una zona di mare (lon=15.624, lat=38.234) ad ovest di Punta Pezzo e mostra che i valori più intensi sono dovuti a correnti orientate in direzione NE mentre il massimo in direzione SW è di 2.3 m/s. Il modello mostra inoltre che le correnti più intense sono presenti fino a profondità di circa 40 m. La circolazione residua generata dalla marea può essere particolarmente intensa, il massimo simulato di 2.34 m/s è nelle adiacenze della costa vicino alla località Ganzirri con direzione W-SW nel periodo di massima sigizia. Nella stessa località si osservano altri massimi compresi tra 1.0 e 1.25 m/s sempre nella stessa direzione. L’analisi delle correnti di marea utilizzando EOF (Empirical Ortogonal Functions) mostra che le strutture delle prime due EOF hanno un periodo di 12 ore, e corrispondono sostanzialmente ad una diminuzione di elevazione da nord verso sud con il massimo gradiente in vicinanza di Punta Pezzo. Le strutture rappresentate dalle EOF3 e EOF4 hanno un periodo di 24 ore e mostrano due vortici, uno all’imboccatura nord e il secondo nel centro dello stretto a nord-est di Messina. Le EOF nel caso delle correnti residue mostrano la formazione di vari vortici centrati tra Punta Pezzo e Messina e strutture secondarie vicino a Ganzirri.File | Dimensione | Formato | |
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