L’interesse per la cogenerazione di elettricità e calore è legato ad aspetti sia di efficienza energetica, sia di emissioni, sia infine di organizzazione della produzione e delle attività economiche nel territorio. Il recupero del calore a temperature medio-basse da una macchina – motore alternativo, turbina, cella a combustibile, motore Stirling, etc. – che genera elettricità o energia meccanica può, in opportune condizioni dell’utenza, realizzare un risparmio di fonte energetica primaria rispetto alla generazione separata dei due vettori e a parità di utilizzo degli stessi ed eventualmente permettere l’utilizzo di prodotti disponibili localmente, quali rifiuti o prodotti di recupero. Anche le minori perdite della rete elettrica per l’autoconsumo contribuiscono al miglioramento dell’efficienza. Al beneficio energetico si accompagna una riduzione globale di emissioni, massima in caso di ricorso a risorse rinnovabili. A seconda del combustibile impiegato, della configurazione di impianto e del posizionamento dello stesso possono esserci anche vantaggi a livello locale. La produzione di calore ed elettricità in prossimità del luogo di utilizzo può inoltre consentire una minore complessità nelle infrastrutture della rete elettrica per il trasporto dell’energia; un sistema di generazione elettrica decentrato nel territorio, presso le utenze, può essere più flessibile, avere più ridondanze, impiegare tecnologie diversificate e diversi combustibili, quindi essere più affidabile e ridurre il rischio di guasti generalizzati. La generazione decentrata di elettricità può infine produrre maggiore conoscenza e maggiore partecipazione di più larghi strati della popolazione sulle tematiche energetiche/ambientali, una maggiore partecipazione attiva alle scelte e minori opposizioni a priori da sindrome NIMBY. Si è volutamente usato il verbo “possono” perché queste positività si esplicano e si verificano solo se si realizzano una serie di condizioni che non sono garantite né dalla tecnologia né dalle attrezzature, ma dipendono strettamente dall’utenza di calore, dalle temperature richieste ed infine dal diagramma di carico. Per massimizzare i benefici sopra citati si richiede infatti la presenza contemporanea, hic et nunc, nello stesso luogo e nello stesso tempo, della domanda di elettricità e di calore.

Analisi dei dati di funzionamento di macchine cogenerative e linee guida per il dimensionamento e la gestione

Tomassetti, G.;
2012-08-01

Abstract

L’interesse per la cogenerazione di elettricità e calore è legato ad aspetti sia di efficienza energetica, sia di emissioni, sia infine di organizzazione della produzione e delle attività economiche nel territorio. Il recupero del calore a temperature medio-basse da una macchina – motore alternativo, turbina, cella a combustibile, motore Stirling, etc. – che genera elettricità o energia meccanica può, in opportune condizioni dell’utenza, realizzare un risparmio di fonte energetica primaria rispetto alla generazione separata dei due vettori e a parità di utilizzo degli stessi ed eventualmente permettere l’utilizzo di prodotti disponibili localmente, quali rifiuti o prodotti di recupero. Anche le minori perdite della rete elettrica per l’autoconsumo contribuiscono al miglioramento dell’efficienza. Al beneficio energetico si accompagna una riduzione globale di emissioni, massima in caso di ricorso a risorse rinnovabili. A seconda del combustibile impiegato, della configurazione di impianto e del posizionamento dello stesso possono esserci anche vantaggi a livello locale. La produzione di calore ed elettricità in prossimità del luogo di utilizzo può inoltre consentire una minore complessità nelle infrastrutture della rete elettrica per il trasporto dell’energia; un sistema di generazione elettrica decentrato nel territorio, presso le utenze, può essere più flessibile, avere più ridondanze, impiegare tecnologie diversificate e diversi combustibili, quindi essere più affidabile e ridurre il rischio di guasti generalizzati. La generazione decentrata di elettricità può infine produrre maggiore conoscenza e maggiore partecipazione di più larghi strati della popolazione sulle tematiche energetiche/ambientali, una maggiore partecipazione attiva alle scelte e minori opposizioni a priori da sindrome NIMBY. Si è volutamente usato il verbo “possono” perché queste positività si esplicano e si verificano solo se si realizzano una serie di condizioni che non sono garantite né dalla tecnologia né dalle attrezzature, ma dipendono strettamente dall’utenza di calore, dalle temperature richieste ed infine dal diagramma di carico. Per massimizzare i benefici sopra citati si richiede infatti la presenza contemporanea, hic et nunc, nello stesso luogo e nello stesso tempo, della domanda di elettricità e di calore.
ago-2012
Efficienza energetica;Settore servizi
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