Presentare il nostro Rapporto 2022 sull’Efficienza Energetica, in questo momento, assume per me un significato molto particolare. Ho cominciato ad occuparmi di energia negli anni ’80, da giovane ingegnere, subito dopo le due grandi crisi petrolifere che sconvolsero il mondo, provocando enormi shock sui mercati e imponendo ai governi di ripensare in maniera strutturale gli scenari energetici di medio e lungo periodo. In tutti questi anni, il nostro ottimismo da Paesi sviluppati ci aveva illuso che quei fantasmi non sarebbero più tornati durante la nostra marcia verso la decarbonizzazione, ma la crisi generata da un susseguirsi di concause socio – sanitarie, poi legate alla ripresa veloce dei consumi, poi finanziarie, e infine culminata nell’invasione russa dell’Ucraina, ha contribuito all’aumento improvviso dei prezzi di gas, carbone e petrolio riportandoci tragicamente indietro nel tempo. Oggi, a differenza degli anni ‘70, il mondo è consapevole di un altro grande problema: l’emergenza climatica in atto. Nell’aprile 2022, l’International Panel on Climate Change (IPCC) ha confermato che l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2050 potrebbe essere raggiunto solo se le emissioni di CO2 fossero dimezzate entro il 2030. Ma, mentre nel recente passato la decarbonizzazione e la transizione energetica sono state un obiettivo chiave delle istituzioni, la volatilità del mercato energetico e gli eventi geopolitici degli ultimi due anni hanno messo in luce le vulnerabilità dell’attuale mix energetico mondiale, mettendo in discussione la sicurezza energetica, l’accessibilità e la resilienza del nostro approvvigionamento energetico globale. Proprio perché la transizione e la sicurezza energetica sono di vitale importanza per tutti noi, il raggiungimento di entrambi gli obiettivi dovrebbe avvenire di pari passo. Andando ad analizzare i passaggi fondamentali per raggiungere tali risultati strategici, bisogna sottolineare come non potrà esserci una vera transizione senza un sistema energetico sicuro. E quando parlo di sicurezza energetica non mi riferisco ad un accesso illimitato all’energia, bensì alla garanzia di un approvvigionamento energetico a un prezzo accessibile per tutta la popolazione. Come trovare questo equilibrio? Come mettere a fattor comune due esigenze così apparentemente contrapposte. Direi che è proprio l’efficienza energetica che può svolgere questo ruolo, tanto strategico quanto complesso nella fase di attuazione. Essa, da un lato può garantire la sicurezza energetica sia a lungo che a breve termine in modo efficiente sotto il profilo dei costi, riducendo la domanda complessiva di energia e la dipendenza dalle importazioni di energia. Dall’altro, le prospettive sulle transizioni energetiche mondiali tracciano un percorso in evoluzione, per raggiungere un futuro sicuro dal punto di vista climatico in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, in cui l’efficienza energetica rappresenta un fattore chiave del cambiamento di breve e medio termine, supportata da energie rinnovabili, idrogeno e biomassa. 3 Perciò, Efficienza Energetica prima di tutto (EE1st), il principio promosso dall’UE che prevede di tenere nella massima considerazione le misure di efficienza energetica nelle decisioni di pianificazione energetica, di politica e di investimento Tuttavia, per evitare che esso rimanga semplicemente uno slogan senza un impatto tangibile su investimenti, pianificazione e definizione delle politiche energetiche nazionali, vorrei ribadire alcuni aspetti chiave e implicazioni per l’integrazione dello stesso delle nostre politiche. In primo luogo, ritengo necessaria un’attenta considerazione di tale principio nel processo di formulazione delle politiche. La pianificazione strategica è una questione chiave e la combinazione di strategie settoriali specifiche con strategie olistiche integrate, che affrontino tutte le opzioni di risorse tecnicamente fattibili, potrebbe contribuire a ottenere solidi risultati dalle politiche stesse. Inoltre, vorrei sottolineare l’importanza di integrare il tema degli impatti multipli dell’EE nelle politiche ambientali, economiche e sociali già consolidate considerandoli indicatori chiave di efficacia delle politiche misurabili attraverso specifici modelli. Altro elemento di riflessione riguarda l’integrazione dell’EE nel mercato energetico liberalizzato, con una specifica attenzione alla prospettiva sociale, facendo in modo di trasformarla in un principio di politica pubblica piuttosto che solo in un’attività di utilità regolamentata, adottando una prospettiva genuinamente sociale nelle valutazioni d’impatto ex ante e nei relativi modelli del sistema energetico. Infine, a fronte di analisi esistenti sui fallimenti di mercato che aiutano a spiegare perché l’economia di mercato dell’UE non produce livelli ottimali di risorse dal lato della domanda in linea con il principio EE1st, emerge come sia rilevante analizzare i fallimenti normativi e comportamentali che hanno dimostrato di avere un peso importante nell’integrazione di questo principio all’interno dei modelli di mercato esistenti. Tutto ciò ha a che fare con il governo della complessità di un sistema energetico in continua evoluzione che richiede strumenti e modelli sia per l’analisi che per la definizione di previsioni e scenari di medio e lungo periodo, oltre che per valutarne l’efficacia delle politiche. La scienza dispone di tali strumenti e, soprattutto in questo momento, rappresenta un supporto indispensabile per i decision maker nella grande sfida della transizione e della sicurezza energetica. L’ENEA svolge da sempre questo ruolo e in tutti questi anni abbiamo maturato esperienze in diversi settori delle politiche nazionali, dall’ambiente all’energia, dall’agricoltura fino alla ricerca spaziale realizzando progetti, studi, valutazioni, analisi, tool e servizi di formazione e informazione oggi a disposizione della politica e di quanti cerchino di accelerare la transizione di un modello in cui la cosiddetta energia bianca abbia un ruolo di rilevanza strategica. Questo rapporto è uno degli strumenti che mettiamo a disposizione del Paese e che consegniamo puntuali ogni anno.

Rapporto annuale efficienza energetica RAEE 2022. Analisi e risultati delle policy di efficienza energetica del nostro paese

Bertini, I.;Puglisi, G.;Federici, A.
2022-01-01

Abstract

Presentare il nostro Rapporto 2022 sull’Efficienza Energetica, in questo momento, assume per me un significato molto particolare. Ho cominciato ad occuparmi di energia negli anni ’80, da giovane ingegnere, subito dopo le due grandi crisi petrolifere che sconvolsero il mondo, provocando enormi shock sui mercati e imponendo ai governi di ripensare in maniera strutturale gli scenari energetici di medio e lungo periodo. In tutti questi anni, il nostro ottimismo da Paesi sviluppati ci aveva illuso che quei fantasmi non sarebbero più tornati durante la nostra marcia verso la decarbonizzazione, ma la crisi generata da un susseguirsi di concause socio – sanitarie, poi legate alla ripresa veloce dei consumi, poi finanziarie, e infine culminata nell’invasione russa dell’Ucraina, ha contribuito all’aumento improvviso dei prezzi di gas, carbone e petrolio riportandoci tragicamente indietro nel tempo. Oggi, a differenza degli anni ‘70, il mondo è consapevole di un altro grande problema: l’emergenza climatica in atto. Nell’aprile 2022, l’International Panel on Climate Change (IPCC) ha confermato che l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2050 potrebbe essere raggiunto solo se le emissioni di CO2 fossero dimezzate entro il 2030. Ma, mentre nel recente passato la decarbonizzazione e la transizione energetica sono state un obiettivo chiave delle istituzioni, la volatilità del mercato energetico e gli eventi geopolitici degli ultimi due anni hanno messo in luce le vulnerabilità dell’attuale mix energetico mondiale, mettendo in discussione la sicurezza energetica, l’accessibilità e la resilienza del nostro approvvigionamento energetico globale. Proprio perché la transizione e la sicurezza energetica sono di vitale importanza per tutti noi, il raggiungimento di entrambi gli obiettivi dovrebbe avvenire di pari passo. Andando ad analizzare i passaggi fondamentali per raggiungere tali risultati strategici, bisogna sottolineare come non potrà esserci una vera transizione senza un sistema energetico sicuro. E quando parlo di sicurezza energetica non mi riferisco ad un accesso illimitato all’energia, bensì alla garanzia di un approvvigionamento energetico a un prezzo accessibile per tutta la popolazione. Come trovare questo equilibrio? Come mettere a fattor comune due esigenze così apparentemente contrapposte. Direi che è proprio l’efficienza energetica che può svolgere questo ruolo, tanto strategico quanto complesso nella fase di attuazione. Essa, da un lato può garantire la sicurezza energetica sia a lungo che a breve termine in modo efficiente sotto il profilo dei costi, riducendo la domanda complessiva di energia e la dipendenza dalle importazioni di energia. Dall’altro, le prospettive sulle transizioni energetiche mondiali tracciano un percorso in evoluzione, per raggiungere un futuro sicuro dal punto di vista climatico in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, in cui l’efficienza energetica rappresenta un fattore chiave del cambiamento di breve e medio termine, supportata da energie rinnovabili, idrogeno e biomassa. 3 Perciò, Efficienza Energetica prima di tutto (EE1st), il principio promosso dall’UE che prevede di tenere nella massima considerazione le misure di efficienza energetica nelle decisioni di pianificazione energetica, di politica e di investimento Tuttavia, per evitare che esso rimanga semplicemente uno slogan senza un impatto tangibile su investimenti, pianificazione e definizione delle politiche energetiche nazionali, vorrei ribadire alcuni aspetti chiave e implicazioni per l’integrazione dello stesso delle nostre politiche. In primo luogo, ritengo necessaria un’attenta considerazione di tale principio nel processo di formulazione delle politiche. La pianificazione strategica è una questione chiave e la combinazione di strategie settoriali specifiche con strategie olistiche integrate, che affrontino tutte le opzioni di risorse tecnicamente fattibili, potrebbe contribuire a ottenere solidi risultati dalle politiche stesse. Inoltre, vorrei sottolineare l’importanza di integrare il tema degli impatti multipli dell’EE nelle politiche ambientali, economiche e sociali già consolidate considerandoli indicatori chiave di efficacia delle politiche misurabili attraverso specifici modelli. Altro elemento di riflessione riguarda l’integrazione dell’EE nel mercato energetico liberalizzato, con una specifica attenzione alla prospettiva sociale, facendo in modo di trasformarla in un principio di politica pubblica piuttosto che solo in un’attività di utilità regolamentata, adottando una prospettiva genuinamente sociale nelle valutazioni d’impatto ex ante e nei relativi modelli del sistema energetico. Infine, a fronte di analisi esistenti sui fallimenti di mercato che aiutano a spiegare perché l’economia di mercato dell’UE non produce livelli ottimali di risorse dal lato della domanda in linea con il principio EE1st, emerge come sia rilevante analizzare i fallimenti normativi e comportamentali che hanno dimostrato di avere un peso importante nell’integrazione di questo principio all’interno dei modelli di mercato esistenti. Tutto ciò ha a che fare con il governo della complessità di un sistema energetico in continua evoluzione che richiede strumenti e modelli sia per l’analisi che per la definizione di previsioni e scenari di medio e lungo periodo, oltre che per valutarne l’efficacia delle politiche. La scienza dispone di tali strumenti e, soprattutto in questo momento, rappresenta un supporto indispensabile per i decision maker nella grande sfida della transizione e della sicurezza energetica. L’ENEA svolge da sempre questo ruolo e in tutti questi anni abbiamo maturato esperienze in diversi settori delle politiche nazionali, dall’ambiente all’energia, dall’agricoltura fino alla ricerca spaziale realizzando progetti, studi, valutazioni, analisi, tool e servizi di formazione e informazione oggi a disposizione della politica e di quanti cerchino di accelerare la transizione di un modello in cui la cosiddetta energia bianca abbia un ruolo di rilevanza strategica. Questo rapporto è uno degli strumenti che mettiamo a disposizione del Paese e che consegniamo puntuali ogni anno.
2022
Piano REPower EU
Piano nazionale transizione ecologica
Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas
Provvedimenti normativi in risposta alla crisi energetica
Fabbisogno di energia in Italia
Bilancio energetico nazionale
Produzione di energia elettrica
Consumi finali di energia
Consumi finali di energia elettrica
Certificati bianchi
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