La qualificazione come combustibile o come rifiuto di una biomassa destinata alla produzione di energia è determinante perché decide il profilo autorizzativo cui deve essere sottoposto l’impianto produttivo e la modalità con cui devono essere gestiti lo stoccaggio e il trasporto del materiale. Negli impianti civili il problema si pone in maniera diversa perché, in essi, è consentito esclusivamente l’utilizzo di prodotti combustibili e non di rifiuti. La suddetta qualificazione, da operare caso per caso, costituisce la parte più delicata da affrontare in caso di richiesta di autorizzazione di un impianto termico, sia per l’effettiva complessità sia perché, in alcuni casi, è essa stessa a decidere l’insediamento dell’impianto. La diffusa sfiducia della popolazione nella capacità degli organi di governo di assicurare la tutela della salute sia causa di un’opposizione generalizzata nei confronti di tutti gli impianti di recupero energetico da materiali qualificati come rifiuti, che prescinde dalle caratteristiche, dall’effettivo impatto ambientale e, in alcuni casi, perfino dalla razionalità e virtuosità del recupero. Nell'articolo è analizzato, nel dettaglio, l’utilizzo di biomasse derivanti in via secondaria da cicli produttivi finalizzati ad ottenere altri prodotti, per le quali la differenza di qualifica tra combustibile e rifiuto non risiede nelle qualità intrinseche del materiale utilizzato, bensì nella capacità del produttore e dell’utilizzatore di pianificare i modelli organizzativi e gestionali delle proprie attività.
Il dilemma delle biomasse
Penna, Marina
2012-09-01
Abstract
La qualificazione come combustibile o come rifiuto di una biomassa destinata alla produzione di energia è determinante perché decide il profilo autorizzativo cui deve essere sottoposto l’impianto produttivo e la modalità con cui devono essere gestiti lo stoccaggio e il trasporto del materiale. Negli impianti civili il problema si pone in maniera diversa perché, in essi, è consentito esclusivamente l’utilizzo di prodotti combustibili e non di rifiuti. La suddetta qualificazione, da operare caso per caso, costituisce la parte più delicata da affrontare in caso di richiesta di autorizzazione di un impianto termico, sia per l’effettiva complessità sia perché, in alcuni casi, è essa stessa a decidere l’insediamento dell’impianto. La diffusa sfiducia della popolazione nella capacità degli organi di governo di assicurare la tutela della salute sia causa di un’opposizione generalizzata nei confronti di tutti gli impianti di recupero energetico da materiali qualificati come rifiuti, che prescinde dalle caratteristiche, dall’effettivo impatto ambientale e, in alcuni casi, perfino dalla razionalità e virtuosità del recupero. Nell'articolo è analizzato, nel dettaglio, l’utilizzo di biomasse derivanti in via secondaria da cicli produttivi finalizzati ad ottenere altri prodotti, per le quali la differenza di qualifica tra combustibile e rifiuto non risiede nelle qualità intrinseche del materiale utilizzato, bensì nella capacità del produttore e dell’utilizzatore di pianificare i modelli organizzativi e gestionali delle proprie attività.File | Dimensione | Formato | |
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