Nei prossimi decenni, ci ritroveremo ad abitare un pianeta molto diverso rispetto a quello di oggi. Entro il 2050, secondo le stime dell’ONU, vivranno sulla Terra altri tre miliardi di persone e il settanta per cento della popolazione mondiale sarà concentrata nelle città. Molte cose del nostro prossimo futuro rimangono poco chiare, ma un fatto è certo: la presenza di più abitanti nelle aree urbane equivarrà a una maggiore domanda di immobili. E se non saremo in grado di cambiare la natura incredibilmente inefficiente della nostra edilizia, ci ritroveremo di fronte ad un aumento senza precedenti del consumo di energia. Insomma, non possiamo ignorare questo grande elefante in un negozio di cristalli! I nostri edifici inefficienti consumano il quaranta per cento dell'energia mondiale e sono responsabili di una pari quantità di anidride carbonica emessa in atmosfera, in misura decisamente maggiore rispetto ad altri settori quali i trasporti e l’industria. La buona notizia è che ridurre drasticamente il consumo energetico nei prossimi quarant’anni è possibile ed è alla nostra portata, visto che abbiamo a disposizione soluzioni tecnologiche per ottenere fino all’ottanta per cento di risparmio energetico. Seguendo tale evidenza, il Green Deal europeo ha individuato la riqualificazione degli edifici pubblici e privati come l’intervento chiave per promuovere l'efficienza energetica nel settore edilizio. Inoltre, per raggiungere il duplice obiettivo del risparmio energetico e della crescita economica, qualche anno fa la Commissione ha pubblicato la strategia "Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa – Rendere più ecologici i nostri edifici, creare posti di lavoro, migliorare la vita" arrivata in un momento in cui l’Europa sta affrontando diverse sfide. Prima fra tutte, l'emergenza climatica. L’edilizia, che attualmente rappresenta una quota importante delle emissioni di gas serra (GHG), è un settore fondamentale da decarbonizzare per garantirci la riduzione delle emissioni di almeno il cinquantacinque per cento entro il 2030. Poi, c'è una crisi sociale. La povertà energetica è in aumento in tutt’Europa. I dati dell'Energy Poverty Advisory Hub indicano che il numero dei cittadini europei in condizioni di povertà energetica è compreso tra i cinquanta ed il centoventicinque milioni. Questi ultimi si trovano in grande difficoltà a pagare i costi dell’energia a causa dell'aumento dei prezzi del gas e le più colpite sono le famiglie a più basso reddito. Tali disparità sociali si riflettono anche nelle disuguaglianze dal punto di vista sanitario, in cui le condizioni abitative sono un’importante determinante ambientale per la nostra salute. Infine, l'Europa è precipitata in una crisi di sicurezza energetica a causa della quale la sostituzione dell'approvvigionamento russo con combustibili fossili, al posto delle energie rinnovabili e di misure di efficienza energetica, potrebbe far deragliare l'azione programmata per il clima e promuovere la volatilità dei prezzi del gas. Al contrario, diverse ricerche sostengono che, se ben progettata, l'ondata di ristrutturazioni dell'UE ha il potenziale per ridurre di un terzo i costi energetici delle famiglie in difficoltà economica, aumentando la loro disponibile di reddito. Per ottenere tali risultati abbiamo bisogno di tre azioni chiave:  Giusti meccanismi finanziari per rendere l’efficienza energetica più appetibile all’intera filiera coinvolta nello sviluppo, riqualificazione e utilizzo degli edifici;  Un approccio olistico al design, dal livello cittadino ai singoli immobili, che possa incoraggiare l'interdipendenza e la responsabilità condivisa tra le parti interessate nella catena del valore del settore edile;  La costruzione di una cultura del cambiamento e della responsabilità al fine di generare comportamenti che possano affiancare le azioni tecnologiche di efficienza energetica costruendo professionisti e costruendo utenti. Queste tre leve dovranno essere supportate dai quadri politici, compresa una specifica normativa organica di settore, tasse e sussidi e percorsi di formazione e informazione per accompagnare l’attuazione delle politiche. Inoltre, perché l’azione politica possa dimostrarsi efficace, l’intera filiera dovrà assumere un ruolo guida e valutare e ricostruire il proprio portafoglio immobiliare con edifici più efficienti dal punto di vista energetico. Il nostro Paese ha scelto da tempo questo percorso, investendo sulla riqualificazione del proprio patrimonio edilizio. Questo nuovo Rapporto sulle detrazioni fiscali 2022 racconta lo sforzo che anno dopo anno compiamo e i risultati raggiunti che ENEA racconta e valorizza per consentire a tutti i soggetti coinvolti di confrontarsi ispirando le scelte future relative alle migliori politiche per raggiungere gli obiettivi al 2030.

Le detrazioni fiscali per l'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti

Azzolini, G.;Casaburi, D.;Ferrari, Silvia;Martelli, A.;Pazzola, L.;Prisinzano, D.
2022-01-01

Abstract

Nei prossimi decenni, ci ritroveremo ad abitare un pianeta molto diverso rispetto a quello di oggi. Entro il 2050, secondo le stime dell’ONU, vivranno sulla Terra altri tre miliardi di persone e il settanta per cento della popolazione mondiale sarà concentrata nelle città. Molte cose del nostro prossimo futuro rimangono poco chiare, ma un fatto è certo: la presenza di più abitanti nelle aree urbane equivarrà a una maggiore domanda di immobili. E se non saremo in grado di cambiare la natura incredibilmente inefficiente della nostra edilizia, ci ritroveremo di fronte ad un aumento senza precedenti del consumo di energia. Insomma, non possiamo ignorare questo grande elefante in un negozio di cristalli! I nostri edifici inefficienti consumano il quaranta per cento dell'energia mondiale e sono responsabili di una pari quantità di anidride carbonica emessa in atmosfera, in misura decisamente maggiore rispetto ad altri settori quali i trasporti e l’industria. La buona notizia è che ridurre drasticamente il consumo energetico nei prossimi quarant’anni è possibile ed è alla nostra portata, visto che abbiamo a disposizione soluzioni tecnologiche per ottenere fino all’ottanta per cento di risparmio energetico. Seguendo tale evidenza, il Green Deal europeo ha individuato la riqualificazione degli edifici pubblici e privati come l’intervento chiave per promuovere l'efficienza energetica nel settore edilizio. Inoltre, per raggiungere il duplice obiettivo del risparmio energetico e della crescita economica, qualche anno fa la Commissione ha pubblicato la strategia "Un'ondata di ristrutturazioni per l'Europa – Rendere più ecologici i nostri edifici, creare posti di lavoro, migliorare la vita" arrivata in un momento in cui l’Europa sta affrontando diverse sfide. Prima fra tutte, l'emergenza climatica. L’edilizia, che attualmente rappresenta una quota importante delle emissioni di gas serra (GHG), è un settore fondamentale da decarbonizzare per garantirci la riduzione delle emissioni di almeno il cinquantacinque per cento entro il 2030. Poi, c'è una crisi sociale. La povertà energetica è in aumento in tutt’Europa. I dati dell'Energy Poverty Advisory Hub indicano che il numero dei cittadini europei in condizioni di povertà energetica è compreso tra i cinquanta ed il centoventicinque milioni. Questi ultimi si trovano in grande difficoltà a pagare i costi dell’energia a causa dell'aumento dei prezzi del gas e le più colpite sono le famiglie a più basso reddito. Tali disparità sociali si riflettono anche nelle disuguaglianze dal punto di vista sanitario, in cui le condizioni abitative sono un’importante determinante ambientale per la nostra salute. Infine, l'Europa è precipitata in una crisi di sicurezza energetica a causa della quale la sostituzione dell'approvvigionamento russo con combustibili fossili, al posto delle energie rinnovabili e di misure di efficienza energetica, potrebbe far deragliare l'azione programmata per il clima e promuovere la volatilità dei prezzi del gas. Al contrario, diverse ricerche sostengono che, se ben progettata, l'ondata di ristrutturazioni dell'UE ha il potenziale per ridurre di un terzo i costi energetici delle famiglie in difficoltà economica, aumentando la loro disponibile di reddito. Per ottenere tali risultati abbiamo bisogno di tre azioni chiave:  Giusti meccanismi finanziari per rendere l’efficienza energetica più appetibile all’intera filiera coinvolta nello sviluppo, riqualificazione e utilizzo degli edifici;  Un approccio olistico al design, dal livello cittadino ai singoli immobili, che possa incoraggiare l'interdipendenza e la responsabilità condivisa tra le parti interessate nella catena del valore del settore edile;  La costruzione di una cultura del cambiamento e della responsabilità al fine di generare comportamenti che possano affiancare le azioni tecnologiche di efficienza energetica costruendo professionisti e costruendo utenti. Queste tre leve dovranno essere supportate dai quadri politici, compresa una specifica normativa organica di settore, tasse e sussidi e percorsi di formazione e informazione per accompagnare l’attuazione delle politiche. Inoltre, perché l’azione politica possa dimostrarsi efficace, l’intera filiera dovrà assumere un ruolo guida e valutare e ricostruire il proprio portafoglio immobiliare con edifici più efficienti dal punto di vista energetico. Il nostro Paese ha scelto da tempo questo percorso, investendo sulla riqualificazione del proprio patrimonio edilizio. Questo nuovo Rapporto sulle detrazioni fiscali 2022 racconta lo sforzo che anno dopo anno compiamo e i risultati raggiunti che ENEA racconta e valorizza per consentire a tutti i soggetti coinvolti di confrontarsi ispirando le scelte future relative alle migliori politiche per raggiungere gli obiettivi al 2030.
2022
Politiche ed efficienza energetica nel contesto europeo
Strumenti per l'attuazione del Piano REPower EU
Il PNNR italiano
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Il contesto europeo della riqualificazione edilizia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12079/68088
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